Il trascendentale e le pratiche
Curatore: Gaetano Rametta (Università degli Studi di Padova)
La filosofia trascendentale, dalla sua inaugurazione kantiana alle metamorfosi intercorse nel ventesimo secolo, ha da sempre intrattenuto un rapporto consustanziale e qualificante con la dimensione pratica.
La stessa ricostruzione delle condizioni di possibilità dell’esperienza e della conoscenza, lungi dall’esaurirsi all’interno del solo ambito epistemologico e teoretico-conoscitivo, ha rinvenuto nel riferimento alla “pratica” un suo momento dirimente, richiesto dalla stessa prospettiva filosofico-trascendentale.
Com’è evidente a partire dal caso paradigmatico di J. G. Fichte e dal suo progetto di filosofia come “dottrina della scienza” (Wissenschaftslehre), il trascendentale si è definito da un lato come pensiero che, se condotto alle sue estreme conseguenze, impatta necessariamente sull’orizzonte dell’agire nei suoi aspetti più diversi (come condotte di vita e pratiche artistiche, come etica e come politica); dall’altro, come filosofia la cui stessa possibilità rimanda al proprio esercizio come atto di pensiero, facendo del “pratico” la dimensione specifica della stessa riflessione teoretica.
Tale rapporto stringente tra gli orizzonti pratici dell’agire e l’esercizio del pensiero sembra imporsi in modo ancor più fecondo e radicale dopo il tramonto del modello di “scientificità” ancora al centro dell’elaborazione filosofica nella prima metà del secolo scorso e nei suoi indirizzi principali (tra tutti, il neokantismo e la fenomenologia).
Nella seconda metà del Novecento, a partire dall’elaborazione del concetto di “empirismo trascendentale” da parte di G. Deleuze, la filosofia trascendentale si impone sempre più nei termini di un pensiero del reale, di una pratica rivolta alla creazione di concetti che non afferiscono più soltanto alla dimensione epistemologica, ma rinviano ad una modalità specifica di prendere posizione da parte del pensiero, esprimendo in questo senso una portata eminentemente politica.
Contributi di interesse per il presente fascicolo saranno tutti quelli che interagiscano con i temi e le problematiche appena ricostruite, nonché con le questioni seguenti:
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Il rapporto tra filosofia trascendentale e dimensioni dell’agire nel contesto del dibattito post-kantiano e nella filosofia classica tedesca;
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Il rapporto tra filosofia trascendentale, scienza e dimensioni pratiche della vita umana (etiche, artistiche, politiche) tra diciannovesimo e ventesimo secolo (con particolare riferimento a neo-kantismo, fenomenologia, marxismo, strutturalismo);
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Le ricadute più specificamente politiche della prospettiva filosofica trascendentale, con riferimento alla crisi contemporanea del nesso tra partecipazione democratica e rappresentanza politica.
Termine ultimo di consegna: 31 agosto 2023
I potenziali contributori dovranno inviare i loro articoli, inclusi abstract, keywords e dettagli completi sull'affiliazione accademica al seguente indirizzo: gaetano.rametta@unipd.it
NOTE:
Non è prevista alcuna tassa di pubblicazione degli articoli per i manoscritti accettati.
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I manoscritti non devono essere sottoposti a revisione di altre pubblicazioni al momento della loro presentazione alla rivista.
The Transcendental and Practices
Editor: Gaetano Rametta (Università degli Studi di Padova)
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Transcendental philosophy, from its Kantian inauguration to its metamorphosis in the 20th century, has always had a consubstantial and qualifying relationship with the practical dimension.
The reconstruction of the conditions of possibility of experience and knowledge itself, rather than limiting itself to the epistemological and theoretical-cognitive sphere, has recognized in the dimension of “practice” a fundamental moment, required by the same philosophical-transcendental perspective.
As it is shown by the paradigmatic case of J. G. Fichte's theory and his project of making transcendental philosophy a "doctrine of science" (Wissenschaftslehre), practice is conceived in terms of wisdom and creativity, so as to reveal itself as the very root of knowledge itself.
By consequence, the notion of “transcendental” represents a way of doing philosophy, which can have an important impact on conceiving the meaning of one’s life. On the one side, it puts in question the multiplicity of “practices” in their own peculiarity (from the conduct of one’s own existence, to arts, ethics and politics); on the other side, it conceives of philosophy as a kind of “practice” by itself.
The close relationship between the exercise of thinking and the practical dimensions of life did not disappear with the decline of the model of “science”, that still characterized some trends of the 20th century (first of all, neo-Kantianism and Phenomenology). On the contrary, the relationship with the so-called “Life-world” has become even more productive and radical.
In the second half of the 20th century, starting with G. Deleuze's elaboration of the concept of “transcendental empiricism”, transcendental philosophy became increasingly translated into a thought of the real, as a practice aimed at the creation of concepts that no longer concerned the epistemological dimension of science, but a specifically philosophical way of taking a stand, thus assuming a radically political value.
Contributions of interest to this dossier will be all those that interact with the themes and issues just reconstructed, as well as the following questions:
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The relationship between transcendental philosophy and the practical dimensions of human life (ethics, art and politics) in the context of the post-Kantian debate and the classical German philosophy;
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The relationship between transcendental philosophy, science and the practical dimensions of human life (ethics, art and politics) in the nineteenth and twentieth centuries (with particular regard to Neo-Kantianism, Phenomenology, Marxism, Structuralism);
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The political implications of the transcendental perspective with specific regard to contemporaneity and the crisis of the relationship between democratic participation and political representation.
Delivery deadline: 31 August 2023
Potential contributors must send their articles, including abstract, keywords and complete institution details, to the following address: gaetano.rametta@unipd.it
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